lunedì 17 aprile 2017

NOTARIO (Torino) 1919

Esistono moltissime varianti dell'attrezzo velocipedistico: biciclette da corsa, da viaggio, da carico, da montagna, etc. ...oggi vi presento la bicicletta da gita, variante della bicicletta da corsa su strada!
Da Torino, dal 1919 circa, bicicletta NOTARIO da corsa su strada, con cerchi in legno Vianzone per gomme smontabili ovvero copertone e camera d'aria; la differenza più evidente tra una bicicletta da "corsa professionale" ed una bicicletta da "corsa su strada" dell'epoca sta nell'utilizzo di cerchi per tubolare sul primo tipo e cerchi per gomme smontabili sul secondo tipo, più eventuale assenza dei porta-pompa saldati ed eventuale utilizzo di telai e componenti più leggeri, per le biciclette da corsa professionali, fermo restando che i due tipi di ruote sono assolutamente intercambiabili, a patto che i cerchioni siano di larghezza contenuta, per restare all'interno dell'apertura dei freni a fascetta.
Questa è una bicicletta da corsa databile intorno al 1919, con forcella a foderi massicci ancora poco curvati, mozzi SIAMT a chiocciole registrabili con GIRORUOTA, ma forcellini aperti posteriormente con tendicatena, a distinguersi dai telai da corsa degli anni '20 con forcellini aperti anteriormente e foderi della forcella decisamente più curvi; in sostanza, giusto per restare quì in zona, l'epoca di questo telaio si colloca a metà tra queste Gerbi 1917 e Bertoletti 1917 e queste altre Gerbi degli anni '20 da "corsa su strada" e Anonima "D" del 1924 da "corsa professionale".
Quel che distingue un telaio da viaggio da uno da corsa come questo è poi la geometria, salvo particolari configurazioni su misura del cliente, per cui il tubo orizzontale di una bicicletta da corsa è più corto rispetto ad uno da viaggio e la distanza tra copertoni e telaio risulta più contenuta.
 
 

sabato 8 aprile 2017

Sportiva A. VIGNOLI Anni '40

Grazie a Giuseppe, che ci presenta questa elegante bicicletta sportiva degli anni '40, di pregiata finitura, in tal' ottime condizioni di conservazione, da far sembrare le fotografie provenire direttamente dagli anni '40!

 A. Vignoli, di Casalecchio (BO)
Ruote da 26 x 3/8 su cerchi Ambrosio Gran Lusso in alluminio, manubrio sportivo molto particolare, cambio Simplex Campione del Mondo, gruppo luce CEV, manopole in corno, sella in crine di cavallo, campanello e pompa.

lunedì 3 aprile 2017

Luxor (Torino) ANNI 40

Grazie ad Alberto, che ci presenta questa sua bicicletta torinese degli anni '40, con dettagliata descrizione e preziosi documenti dell'epoca:
Marca: CICLI LUXOR 
Modello: BALLONETTO 
Anno di produzione: Metà anni ‘40 
Numero telaio: 1967 
Proprietario: Alberto Castelli 
Provenienza: Faule (CN).

Descrizione:
 
La reclame del 1949 recitava: PRIMARIA FABBRICA ITALIANA DI BICICLETTE “LUXOR” e “STERLINA”, due marchi depositati due prodotti scelti. Costruzione accurata di 30 tipi diversi: lusso e normali per signora, uomo e sport superleggeri speciali da corsa, pista, ecc. Organizzazione per la esportazione in tutto il mondo. Si concede la rappresentanza nelle zone libere.
 
Ditta Gosio F.lli, Torino (Italia) via Canova N°38.
 
A Milano alla XXVI Esposizione Internazionale del ciclo e del motociclo del 1948, G. Diamantini sulla rivista Ciclismo Italiano descriveva lo stand dei Fratelli Mario e Giulio Gosio, Torino: questa ditta produce due marche, la “Luxor” e la “Sterlina”. Sia la marca che la sottomarca, pur non avendo apparentemente niente di particolare, vantano una costruzione garantita sotto ogni aspetto, da prove di collaudo che si estendono a tutto il materiale, scelto fra quanto di più fino e moderno offre l’attrezzatura nazionale; cosicchè le biciclette dei “F.lli Gosio” si presentano sempre aggiornate con tutte le novità costruttive……Oltre a rifornire il mercato nazionale, la Ditta soddisfa una parte delle richieste per l’America del Sud e per l’Oriente, fra cui la Turchia e l’India….
Un’ultima curiosità: prima di intraprendere la produzione di velocipedi, i fratelli Gosio fondarono nel 1923 a Torino in corso Oporto N°31 (attuale corso Giacomo Matteotti) “Alato”, questo piccolo marchio restò attivo solo fino al 1925 e durante il suo breve periodo di attività ha prodotto forse poco più di un centinaio di esemplari in soli due modelli: una motobici di 132 cc. e una motocicletta con motore da 175 cc.
  
Caratteristiche del modello:
 
Verniciatura nero brillante, carter e parafanghi con bordi, parti lucide cromate, disco in alluminio. Manubrio R2, manopole in bachelite, sistema frenante rigido esterno posteriore e interno anteriore, ruote da 26x1 ½ x1 5/8. Ruota libera a 18 denti Vittoria (Milano), mozzi Siamt marchiati Luxor. Il patacchino sul manubrio reca la scritta con il nome del rivenditore Pronello, Torre Pellice.

Modifiche e integrazioni:

- Gruppo luce C.E.V. (faro Maximum, dinamo Vega).
- Pneus Michelin ½ ballon (neri).
- Sella originale rifoderata in simil pelle.
- Pedali coevi a quattro gommini.
- Bronzino coevo.

Caratteristiche del restauro:

Restauro conservativo eseguito dal proprietario.


lunedì 27 marzo 2017

Prina 1934 BALLON

 
Questa è la storia di un fine prinone mega-ballon, che per poco non andava a mala fine!
All'origine del 1934 fu acquisto di gran pregio, questa lussuosa e accessoriata Prina (Asti) Tipo Ballon, su cerchi in legno 26 1/2; chissà poi chi tra la guerra, il progresso o l'età abbia accantonato il velocipede alla custodia d'un fienile, dei suoi tarli ed all'incuria dell'umidità; per fortuna, prima del ferro vecchio, qualcuno ancora ha pensato che valesse qualche cosa e, che valesse l'impegno e la soddisfazione d'un restauro, a me parve senza dubbio; colsi dunque l'occasione di acquistarla, malmessa e ottuagenaria, di "seconda mano"!
Telaio finissimo per la sua epoca, a confronto di altre coeve biciclette, con piccoli tubi Reynold's (Reynold's Butted Tube), doppio diapason, ma robusta testa di forcella; copricatena di pregiatissima fattura, con carico e scarico per trasmissione a bagno d'olio, freno posteriore interno, larghi parafanghi con astine rinforzate da 6 mm, pedali Prina a centro intero, catena Renold, ruota libera The Coventry "Elite", manubrio Confalonieri, mozzi FB originali di piccola sezione marchiati Prina, con oliatori FB, cerchi in legno di marca GOT, ora sostituiti con degli ottimi M. Baruzzo di Torino.
Le decalcomanie ancora parzialmente visibili recitano, oltre a "Tipo Ballon" anche "Modello 1935", in anticipo sull'anno a venire, in quanto tutti i componenti sono marchiati 34; bicicletta accessoriata di lusso, con manopole e manopolini in corno, gruppo luce Radsonne, lucchetto ad arco con gemma in vetro sfaccettata, maniglia saltafossi, sella Ferrero "Sportflex" giunta a fine carriera, ma ancora di gran figura, campanello in bronzo Lowe; per continuare la pregiata tradizione astigiana, nel restauro ho aggiunto la gemma posteriore in vetro, su fori già presenti nel parafango, un portagiornale Art con porta-oggetti e specchio, a suo tempo rivestito internamente di velluto rosso, il paramanubrio Amba con struttura in ferro, il bollo pagato del 1935 e dei morbidi, se pur anziani, copertoni Pirelli Superflex 26 x 1/2 x 3/4 ovvero 47-584.
Dritta, per fortuna mai caduta, di usura meccanica quasi nulla, scorre ancora precisa, veloce e silenziosa sulle sue sfere e catena orignali, pulite ed ingrassate, con soddisfazioni da orologeria! Alta qualità, per la produzione dell'Ing. Antonio Prina di Asti, alla ricerca di eccellenza, a braccetto con il cognato Giovanni Gerbi.