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domenica 14 maggio 2017

Quattrocchio 1940

Grazie ad Alberto, che ci presenta il restauro di questa bella e rara balloncina Quattrocchio!
Marca: QUATTROCCHIO
Modello: Lusso ballonetto
Anno di produzione: 1940
Numero telaio: 19613
Proprietario: Alberto Castelli

Prodotta a Lobbi (AL)
Provenienza: acquistata da Iacopo Borelli a Bosco Marengo (AL)
Descrizione:
Modello caratterizzato dalla presenza di congiunzioni invisibili, prodotte soprattutto nei primissimi anni ’40, nella rara colorazione rossa (tipica dei modelli da corsa), mozzi e pedivelle marchiati “Quattrocchio”. Il restauro ha comportato un lavoro alquanto impegnativo, infatti al momento dell’acquisto si presentava totalmente riverniciata con metalcrom (antiruggine color grigio scuro) che si usa abitualmente per cancelli e inferiate. Fortunatamente l’intervento di sverniciatura non ha compromesso il rosso originale; in questa fase del restauro è riemerso il bianco “bellico” del parafango posteriore.

Caratteristiche del modello:
- Parafango anteriore aerodinamico
- Gemma in vetro a cono
- Cerchi R stretti
Sostituzioni e integrazioni:
- Sella Italia in pelle rifoderata
- Pneus Michelin ½ ballon nero e para
- Gruppo luce C.E.V. (faro Maximum e dinamo Vega)
- Bronzino
- Paramanubrio Gigante
Caratteristiche del restauro:
Restauro conservativo eseguito dal proprietario

mercoledì 8 marzo 2017

Cicli Papa BALLONETTO

Grazie ad Alberto, che ci racconta della sua Cicli Papa dei primi anni '50:
Marca: CICLI PAPA 
Modello: Balloncina
Anno di produzione: primi anni ’50 su telaio Amerio del 1939 
Numero telaio: 38221 
Proprietario: Alberto Castelli 
Provenienza: acquistata da Paolo Bassi, Piacenza

Descrizione:
Cicli Papa, un curioso connubio tra un’azienda prestigiosa (l’Amerio di Felizzano) e il suo perspicace e ambizioso dipendente (il signor Papa per l’appunto, sempre di Felizzano), che da lavorante si trasformò in piccolo imprenditore, sempre in quel di Felizzano, operoso paesello nell’alessandrino. Papa, ad essere sinceri, non brillava di fantasia, anche da imprenditore solista rimase sempre inesorabilmente legato all’Amerio, utilizzava infatti i medesimi telai assemblati con componenti generici, di fatto era un assemblatore che non produceva nulla di ex-novo. Lo dimostra questo raro esemplare di bici che si sviluppa da un telaio Amerio del 1939 (con tanto di seriale che segue la sua cronologia), caratterizzato dalla ben nota testa di forcella, doppio diapason e maniglia saltafossi integrata al telaio, insomma tutte le tipiche caratteristiche della ben nota felizzanese, ma con un inedito allestimento realizzato nei primi anni ’50, decennio che vide Papa come imprenditore autonomo, lo dimostra l’utilizzo di parafanghi e copricatena tipici di quel periodo, oltretutto montando i parafanghi senza utilizzare le asole per le astine presenti nei forcellini posteriori, e adattando l’ancoraggio sempre dei parafanghi ignorando però i fori presenti nel telaio. L’operato di Papa oscillava pericolosamente tra l’arte dell’arrangiarsi in economia e il raffazzonato, caratteristiche tipiche della mentalità sparagnina piemontese. Però bisogna anche dire che Papa ci mise qualcosa di suo, ad esempio le decalcomanie (ben visibili in questo esemplare), tipici di questi anni sono i colori sfumati in stile spruzzo di bomboletta, altra caratteristica è il canotto sterzo in blu cobalto per distinguersi dal rosso amaranto Amerio, in realtà quel colore era già stato utilizzato dall’Amerio per alcuni modelli già negli anni ’40, periodo che annoverava Papa come dipendente; si potrebbe, forse, fantasticare che sia stato proprio lui ad inventarsi l’uso del blu per creare un’alternativa all’abusato rosso, ma questo con il beneficio d’inventario dello scrivente. Concludo sostenendo, forse in modo azzardato, che per chi ama l’Amerio e i suoi sottomarchi: Ideal e Auro, non può ignorare Papa e le sue creazioni.                            
 
Caratteristiche del modello:
Verniciatura nero brillante con sterzo blu, freno anteriore esterno e posteriore interno basso, assemblata e allestita nei primi anni ’50 sulla base di un telaio Amerio balloncina del 1939, mozzi Cidneo. Parafanghi identici a quelli montati su alcuni modelli Auro.

Sostituzioni e integrazioni:
- Gruppo luce Radius B52
- Paramanubrio “Gigante”
- Pneus Hutchinson Aquila da 26 x 1 1/2 x 1 5/8 (NERI)
- Sella Super Gandolfi in pelle imbottita di crine (rifoderata)
- Campanello Comet

Caratteristiche del restauro:
Restauro conservativo eseguito da Paolo Bassi e concluso dall’attuale proprietario